Dimmi come comunichi e ti dirò chi sei

Oggi prenderemo in prestito le avventure del povero ragionier Fantozzi per introdurre il tema degli stili comunicativi. Quante e quali modalità di comunicazione esistono? Vediamolo insieme.Possiamo individuare 3 stili comunicativo: passivo, aggressivo e assertivo.
Stile passivo – E’ quello ben interpretato da Paolo Villaggio nel personaggio di Fantozzi. Si caratterizza per il desiderio (irrealizzabile!) di essere ben voluti e accettati da tutti e per la difficoltà di gestione del conflitto, dal quale il soggetto cerca di tenersi sempre alla larga. L’individuo passivo ha bassa autostima e scarsa fiducia nelle proprie capacità. Nelle situazioni di stress teme di perdere il controllo e di mettere a repentaglio le relazioni per lui significative: un comportamento che crede possa essere sgradito a chi lo circonda suscita in lui un forte senso di colpa. Non impone mai la sua volontà per paura di dispiacere qualcuno.

Stile aggressivo – Il soggetto che utilizza questo stile comunicativo si dimostra sempre pronto al litigio e poco rispettoso degli altri. E’ convinto che gli altri ce l’abbiano con lui e vogliano fargli del male: per questo motivo preferisce difendersi attaccando per primo. L’interlocutore non ha il tempo di esprimere il suo punto di vista, le sue ragioni: l’aggressivo blocca, attacca, prevarica. Questo atteggiamento, se all’inizio può dare la sensazione di sentirsi vincenti, a lungo andare logora le relazioni e isola inevitabilmente l’individuo.

Stile assertivo – L’assertivo riconosce i propri diritti e quelli altrui, ascolta il punto di vista dell’altro ed esprime un eventuale suo disaccordo sempre con il massimo rispetto. Non prevarica, non subisce ma utilizza lo strumento della negoziazione per risolvere gli inevitabili conflitti nei quali necessariamente troverà ad imbattersi. La persona assertiva mantiene e rinsalda le relazioni con gli altri, conquista la stima di chi lo circonda ed ha una buona autostima. E’ in grado di mantenere un ascolto attivo, dimostrando di aver compreso il messaggio senza colpevolizzare anche quando prova un sentimento negativo.

La comunicazione assertiva ci ricorda che ogni individuo ha il diritto di:
– esprimere la propria opinione anche quando in contrasto con quella degli altri;
– fare in modo che il proprio punto di vista venga ascoltato da chi lo circonda;
– provare bisogni e sentimenti che non sono in sintonia con quelli degli altri;
– chiedere agli altri di rispondere alle proprie richieste;
– poter dire di no a richieste inaccettabili;

Prossimamente capiremo insieme come mettere in atto uno stile comunicativo assertivo.
Continuate a seguirmi!

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4 risposte a Dimmi come comunichi e ti dirò chi sei

  1. Luana ha detto:

    Buongiorno mi chiamo Luana e ho 31 anni. Io sono una persona molto nervosa e ho avuto un passato difficile.

  2. Emanuela ha detto:

    buona sera mi chiamo Emanuela ho 27 anni e leggendo queste righe mi riconosco al 100% sullo stile aggressivo… Purtroppo il mio passato e la mia situazione attuale e passata non aiuta molto il mio nervosismo e molti mi dicono che ho un caratteraccio.

    Domando lavorandoci su si può cambiare questo stile aggressivo?
    Grazie mille

    • Buonasera Emanuela,
      grazie per il suo contributo.
      Lavorare sulla gestione della propria aggressività si può e riconoscere i propri “limiti” è già gran parte del lavoro. Un percorso psicologico potrà sicuramente aiutarla a scegliere la strategia migliore migliore per affermare il proprio punto di vista nel pieno rispetto degli altri oltre che di se stessa.

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